Nel 1973 la mia famiglia, mia madre, mia nonna, mia sorella maggiore e il mio gemello, decidemmo di ospitare un ragazzo americano per un anno. Di questa esperienza ce ne aveva parlato Cristina Bona, che era stata negli Stati Uniti e ne era stata felice.

Il nostro “fratello” americano, Phil Brock, veniva dall’Oregon, era un ragazzo amante della chitarra, aveva uno spiccato senso dell’umorismo e aveva, e ancora ha, un carattere dolce e amabile.

Quando arrivò, divenne parte della famiglia, non un ospite, ma un famigliare. Mia mamma lo trattava come trattava noi, e con noi lui stabilì un rapporto”fraterno”. In seguito tornò sempre a trovarci, con la sua famiglia.Quando il suo lavoro lo portava in Europa ,passava sempre da me a trovarmi.E quast’anno, finalmente, sono andata io a casa sua!

Il legame tra noi si rafforzava via via che il percorso delle nostre vite diventava simile.

Ci sentiamo sempre e ci vogliamo tanto bene

Irene Sacco