Mi ero ripromessa, svariate volte, di rispondere all’appello di Gloria per tempo (!) e di scrivere due righe per il diario dei ricordi. Mai procrastinare. Mai lasciare le cose all’ultimo. Risultato: eccomi qui di fronte al fatidico foglio bianco in super ritardo. Un classico.
Nella fretta, la scadenza mi consente uno sforzo creativo notevole che consiste nello spremere le meningi il più possibile e rivivere – tutte insieme – le sensazioni vissute in quei sei mesi incredibili in Cile. Com’é cambiata la mia vita da allora?
Son passati ben 14 anni da quel lontano luglio 2009 quando partii alla volta del Sud America.
Durante gli incontri preparatori nel centro locale di Ivrea Gloria mi aveva ripetuto più volte che la mia vita sarebbe cambiata per sempre, che Intercultura mi avrebbe permesso di creare legami
fortissimi che si sarebbero mantenuti e arricchiti nel tempo, che avrei avuto una diversa percezione del mondo e senso di appartenenza, che non avrei avuto paura del diverso. Mi aveva anche assicurato che non avrei più smesso di viaggiare proprio perché avrei avuto amici in tutti i continenti. Sí, aveva ragione.
[Non aveva svelato ai miei genitori che una volta “aperti gli occhi” e scoperto quanto é grande il nostro pianeta avrei deciso, 5 anni dopo, di trasferirmi all’estero e di non tornare in Canavese (almeno per ora). Non aveva anticipato, ma non avrebbe potuto, che una volta scoperto quanto é bello il nostro pianeta avrei deciso di dedicare la mia vita all’astrochimica/astrofisica per comprendere come si é formata la Terra.]
Ripenso ai due mesi appena trascorsi. Inizio settembre 2023. Partecipo a una conferenza di astrochimica a Trieste e, ça va sans dir, colgo l’occasione di trascorrere un ne settimana con Beatrice e Valentina – eterne compagne del viaggio verso Santiago de Chile, anche loro investite della fatidica maglietta gialla di Intercultura. Che momenti intensi, le emozioni pre-partenza.
“Siamo pronte a lasciare l’Italia per così tanto tempo?! Ansia! Ma sì che siamo pronte, anzi prontissime, ci siamo preparate per questo momento da mesi. Andrà tutto bene e sarà bellissimo”. Avevamo ragione.
Metà settembre 2023. Scopro che Inti Illimani Historíco, noto gruppo folk cileno, si esibirà a Stoccarda, il 18 settembre (el dieciocho!), giorno in cui i cileni festeggiano l’indipendenza. Si va!
Un’ora di treno e via. Serata indimenticabile trascorsa assieme ai miei colleghi astro sici cileni. A parte cantare a squarciagola “el pueblo unido jamás será vencido”, ballo la cueca, il ballo nazionale cileno. A quel punto, mi ricordo di essermi esibita nella cueca 14 anni prima, per la stessa occasione, in Cile, su un palco gigantesco di fronte a migliaia di persone. Mi tremavano le gambe!
Fine settembre 2023. La mia sorella tedesca di Intercultura, Paula, passa a trovarmi ad Heidelberg, dove vivo e lavoro da più di due anni. Lei vive a Berlino, a cinque ore in treno circa.
Paula ha vissuto in Canavese per sei mesi nel 2010 e da allora, i nostri rapporti non si sono mai interrotti. Sogna di vivere in Italia (e molto presto questo sogno si realizzerà!). L’anno scorso ha trascorso il Natale con noi in Piemonte ed é stato fantastico riaverla tra noi come nel lontano
2010.
Fine ottobre 2023. Mi reco a Francoforte per incontrarmi con Ste , la mia cara amica tedesca, conosciuta a Curicò, Cile. Non ci siamo più riviste dal gennaio 2010 e siamo cambiate così tanto che fatichiamo a riconoscerci. Stupore e risate. Come si fa a cambiare così tanto?! Che bello rivedersi e riscoprirsi. Siamo entrambe del parere che la nostra avventura cilena ha plasmato nel nostre esistenze ed é stata irripetibile.
Novembre 2023. Con una settimana di preavviso scopro di dover andare a Berlino per un colloquio di lavoro. Penso immediatamente alla mia sorella di Intercultura Paula. “Paula mi puoi ospitare per una notte? Sí certo, che bello rivedersi di nuovo”. Questa volta vado io a trovare Paula, e dopo aver trascorso un giorno da lei proseguo in treno per Copenhagen, dove ho vissuto per ben sei anni e mezzo. Paula invece partirà alla volta di Palermo a metà novembre. Non riesce a stare lontana dall’Italia per molto.
Sono tornata una volta sola in Cile in questi 14 anni. 5 anni fa. É stato intenso ed é stato bellissimo riabbracciare amici e famiglia.
Gli occhi non erano più quelli sognanti di una diciassettenne, ma quelli sognanti, talvolta critici, di una trentenne che ha vissuto quel po’ di vita in più. Ho condiviso il ritorno in Cile con Michael, il mio ragazzo della Germania del Nord e anche lui ha potuto conoscere la mia famiglia cilena e
rivivere un pochettino i miei sei mesi cileni, di cui parlo sempre molto molto spesso. [Nota, mi sono vinta il soprannome di “Cile” al liceo per questa ragione.]
Un grande, immenso grazie ai miei genitori per avermi permesso di lasciare il nido molto presto e vivere questa esperienza a 17 anni. Viverla a 25 anni non avrebbe avuto lo stesso impatto e intensità.
Un grande, immenso grazie al centro locale di Ivrea, ai suoi cinquant’anni appena compiuti e ai cinquanta ancora da compiere.
Giulia Perotti