Con l’incontro di presentazione con ragazzi e genitori è iniziato il percorso di formazione per gli studenti che nei prossimi mesi lasceranno il loro “acquario” per lanciarsi nel grande oceano, sconosciuto ma non spaventoso, di nuove, diverse culture.
Un incontro online, come impongono le normative Covid, ma non per questo meno caloroso, ricco di emozioni e spunti. Ci piace ricordare il perché di questi incontri di preparazione ad un’esperienza che sicuramente rappresenterà una tappa miliare nella vita di tutti i partecipanti del progetto Intercultura, e lo facciamo con le parole di Roberto Ruffino, segretario generale della Fondazione Intercultura.
” Vi domanderete del perchè di questo percorso, ecco cosa scrive Roberto Ruffino – Segretario generale Fondazione Intercultura:
“C’è ancora chi crede che basti spostare uno studente da un Paese all’altro per aprirgli nuovi orizzonti e dare una dimensione interculturale alla sua visione del mondo? Se c’è, non appartiene ad Intercultura. Per quanto un’esperienza all’estero sia stata direttamente cercata da chi la vive (e in molti casi sia stata preparata dalle nostre associazioni consorelle nel mondo, secondo il progetto educativo dell’AFS), ritrovarsi da un giorno all’altro in un Paese sconosciuto pone sfide importanti ad ogni adolescente straniero e ad ogni famiglia e scuola che lo accoglie.
Decine di ricerche sul campo, negli ultimi trent’anni, hanno mostrato con chiarezza che il processo di adattamento reciproco e di integrazione procede più spedito se non è lasciato al caso, ma è gestito da mentori preparati a questo scopo: a spiegare le novità che incontrano studenti e famiglie, riflettendo sul loro significato; a guidare una conoscenza gradualmente più approfondita; a interrogarsi sulla propria cultura; a incoraggiare gli studenti perché apprendano la nostra lingua in modo non superficiale. Non si tratta di un percorso lineare replicabile sempre nello stesso modo. Ogni studente, ogni famiglia, ogni scuola ha aspettative e preconcetti che vanno pazientemente interpretati e gestiti per renderli compatibili e integrabili, sino a diventare la costruzione gratificante di una comprensione nuova e di una amicizia che duri nel tempo.”