Allora non sapevo che sarebbe diventato così importante.
Avevo due obiettivi , credo, imparare l’inglese e conoscere un pezzetto di un altro mondo.
L’America era per i miei troppo lontana , in Gran Bretagna non c’erano abbastanza famiglie ospitanti e fu così che andai in Svezia.
Con l’ingenuità dei miei 17 anni e di quell’epoca pensavo di trovare pinguini per le strade e neve tutto l’anno . Trovai si’ neve e bellissimi paesaggi , casette rosse di legno e tantissime cose nuove. Ma soprattutto tanti nuovi rapporti umani , la famiglia che lascio’ tanti segni positivi e una relazione durata nel tempo.
Gli amici .
Una nuova lingua.
Tutte queste cose insieme, anche se all’inizio c’era molta nostalgia e le lettere ci impiegavano una settimana , 10 giorni , ad arrivare ; comunque tutte le cose positive lasciarono un gran segno. 14 anni dopo incontrai il mio futuro marito svedese e 24 anni dopo l’anno di Intercultura e di moltissime nuove scoperte, siamo tornati insieme in Svezia. Dove viviamo da ben 17 anni .
Anche i nostri figli sono frutto di quell’ esperienza . Adesso studiano proprio a Göteborg dove avevo vissuto io. Incredibili i casi della vita. Siamo quindi una famiglia Italo-svedese.
Anche questo può succedere con Intercultura nel bagaglio . È stata una grande esperienza .
Buona celebrazione dei 50 anni di Intercultura.
Saluti Geraldine