In occasione dei 50 anni dalla mia esperienza di exchange student in America avevo descritto l’accoglienza in famiglia, della casa e della cittadina del Vermont dove, studente italiano di neanche 18 anni, ero improvvisamente atterrato. Ora ripercorro le ultime tappe prima della ripartenza. E quei 10 mesi sono sempre vivi nei ricordi, e determinanti per la mia formazione e per le successive opportunità e scelte di vita.

A Giugno stavo per terminare la High School: ero un Senior, la classe “speciale” più visibile tra tutte quelle della scuola cittadina. Oltre ai risultati scolastici (che per me furono ottimi, il liceo italiano e la mia attitudine alle materie scientifiche avevano giocato a mio favore) attendevamo con ancora più eccitazione la fine degli studi, le cerimonie di graduation e feste quali il Grad Ball, con l’obbligatoria ricerca di una ragazza con cui non sfigurare.

Ma che iniziative avevano quei ragazzi! La tradizione americana è (tuttora) di pubblicare lo “Yearbook”, un volumetto in cui si raccoglievano personaggi, immagini, iniziative ed eventi dell’anno scolastico appena trascorso, una sorta di annuario in cui ciascuno aveva uno spazio, e in particolare noi, gli studenti “Senior”.

E quante firme e dediche si raccoglievano intorno alle foto sul volume! E’ tuttora uno dei miei cari ricordi, il Reflections Yearbook ’71.

Ormai “esperto” dei dintorni, potevo prendere dei bus e viaggiare nelle cittadine vicine, dove avevo amici conosciuti con la famiglia, con AFS o tramite compagni di scuola. E’ peraltro ciò che ancora oggi gli studenti stranieri desiderano fare negli ultimi tempi del loro soggiorno all’estero: non perdere nessuna delle ultime occasioni prima di partire.

 

Ricordi e immagini che culminano in quella che, ai tempi, era la mitica conclusione del soggiorno negli States: il “Bus Trip”. Era un viaggio di conoscenza on the road attraverso vari stati americani; tanti studenti AFS insieme, ospiti attesi da famiglie dei vari luoghi. Si arrivava a New York, un giro in città, l’ONU, la sede AFS e poi l’aeroporto. Il mio bus trip lo racconterò prossimamente. Peccato che ora non si faccia più, una vittima della complicazioni e forse del disincanto di questi ultimi anni.

 

Ricevetti poi l’attestato AFS firmato da Arthur Howe, uno dei mitici ambulanzieri delle guerre mondiali. E come garantito dal Presidente Howe, sono ancora nell’organizzazione!

Guido