“La Russia è stata la tua prima scelta?”
“Non era la mia prima scelta, ma la seconda. La prima era la Cina, perché mi affascinano le culture orientali. Sono stato molto felice comunque quando mi hanno detto che sarei partito per la Russia, dato che era un paese di cui da sempre volevo approfondire cultura e lingua.”
“La tua famiglia russa, l’inserimento nella tua nuova scuola?”
“La mia famiglia in Russia era semplicemente meravigliosa. Composta da mia mamma, Olga, mia nonna, Natalia, e mia sorella, Anna, mi ha fatto sentire da subito come se avessi vissuto da sempre a casa loro.Ho legato moltissimo con tutti i miei componenti familiari: la mamma e la nonna hanno preso da subito il compito di insegnarmi la lingua e non posso dire che abbiano fallito, e con mia sorella si è creato un bel legame; i miei consigli l’hanno persino portata a partire con AFS Russia per un anno in G iappone
Non posso dire altrettanto della scuola. La mia era molto piccola, 60 persone in tutto(dal primo grado all’undicesimo), e privata, e sinceramente non mi sono sentito parte integrante. Hanno sempre trattato noi studenti stranieri più come ospiti che come studenti e il sistema di insegnamento di questa scuola era, a mio parere, per nulla efficace e utile.
Da noi in Italia quando si fa lezione, si fa lezione. Là gli studenti erano liberi di fare quello che gli passava per la testa, da navigare sul cellulare a mangiare, senza rimprovero degli insegnanti (a parte alcuni, quelli più seri).
Le verifiche erano più o meno una la settimana, sul programma della settimana, ovviamente, senza controlli ogni tot mesi per verificare che il programma complessivo fosse stato assimilato.
Ora io non so se questi fatti erano tipici solo della mia scuola o anche di quelle pubbliche, ma il mio rimpianto più grande è quello di non avere provato a chiedere di poter cambiare scuola (più che altro per timore che mi venisse cambiata anche la famiglia).”
“Progetti?”
“Di progetti al momento non ne ho. Voglio cercare di finire le scuole qua, e poi vedere per l’università (magari in Russia, chissà), ma sicuramente voglio andare il prima possibile a trovare la mia fantastica famiglia, o anche farla venire qua da me”
“Consigli a chi si iscrive ad un programma annuale?”
“Il consiglio che posso dare a chi si iscrive è: non fermatevi a ciò che vi sembra abbastanza. Se scegliete il trimestrale, o il semestrale, siete davvero sicuri che vi basterà oppure rimpiangerete di non aver scelto l’annuale, e allo stesso tempo sfruttate i 10 paesi che avete a disposizione! Non fermatevi a scegliere il minimo necessario, rischiando di non partire! Ogni paese è l’esperienza di una vita, della vostra vita, ma non potrete mai viverla se non “rischiate” o se partite con il piede sbagliato e con la testa piena di pregiudizi. Siate liberi e aperti e troverete gente che vi cambierà la vita, siate scontrosi e chiusi e, beh, potevate anche starvene a casa, sinceramente.”
Gregorio
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