Sono passati quasi quattro mesi. Per 118 giorni mi sono svegliata al mattino senza vedere le mie sorelline ancora addormentate. Per 118 giorni i miei piedi nudi non hanno toccato il liscio parquet come d’abitudine. Per 118 giorni le giornate sono iniziate alle 5.40 invece che alle 7.20. Però ogni volta che aprivo gli occhi ero felice. Ho iniziato ad alzarmi al mattino con una voglia esagerata di tortillas e fagioli. Mi sto abituando al caffé allungato. Sperimento nuove cose e nuove emozioni. Adoro avere una sorella della mia età. Adoro il sorriso e la voglia di ballare della gente.

Sono già passati quasi quattro mesi. Il tempo corre veloce, ma ce la sto mettendo tutta per vivere a pieno ogni momento. E ora, il 20 di dicembre, sento di aver trovato una nuova me stessa. Sto imparando ad amarmi e apprezzarmi di più, difetti compresi. Con il passare dei giorni ho iniziato a svegliarmi alla mattina con un “Grazie perché sono qui”. E credo che qualsiasi ragazzo o ragazza all’estero lo faccia. Certamente c’é chi indirizza questo grazie a Dio, chi al destino, alla sorte o semplicemente al caso, però quello che voglio dire è che chiunque stia vivendo questo tipo di esperienza non può che sentirsi fortunato. A volte è davvero straordinaria, sembra quasi di vivere in un sogno.

La mia vita è cambiata, è stata stravolta. E questo cambio ha significato qualcosa di sorprendente. Ho trovato una nuova famiglia senza dimenticarmi di quella che ho lasciato in Italia, ho cambiato ritmi e abitudini imparando a dedicare un po’ piú di tempo a me stessa e eliminando molti stress, ho condiviso con molti una parte delle mie tradizioni. E ho visto nei volti delle persone attorno a me la curiosità di fare un viaggio nella mia bella Italia attraverso i miei racconti. Ho stretto legami forti e ho la certezza che molti non si dissolveranno. E non ho paura di provare emozioni o di affezionarmi.

Alcuni mi hanno detto: “Non affezionarti troppo, non ne vale la pena, a luglio te ne vai…” Ebbene, ho deciso che vivrò tutto ciò che si presenterà, non voglio usare la scusa di partire per limitare le mie possibilità. Non sono venuta qui per tirarmi indietro, ma per buttarmi con tutto il cuore in questa esperienza. Voglio avere il coraggio di creare ponti, legami tra persone, popoli culture. Voglio essere parte di questo grande progetto. Penso che sia un progetto di una grande bellezza. Perciò se dovessi parlare con ragazzi indecisi, che ancora si trovano nell’oblio del “Mi iscrivo o no? E se poi mi manca l’Italia? E con la scuola?” e mille altre domande, gli direi: buttatevi, se c’è qualcosa che vi affascina non aspettate che venga da voi, ma corretegli incontro!

Io ho scelto l’Honduras, un Paese che ha la fama di essere il più pericoloso al mondo, ma non fatevi ingannare o intimorire da pregiudizi e apparenze. Siate coraggiosi, fate quel passo in più che vi farà varcare la soglia di casa per aprirvi al mondo! Non perdetevi l’occasione di scoprire la ricchezza della diversità e non abbiate paura delle difficoltà perché quando queste si presenteranno vi stupirete delle vostre immense risorse. Non immaginate quanta forza possa scaturire in voi nel vivere all’estero.

È avventura che a quasi quattro mesi dalla mia partenza mi sembra sempre nuova, perché ogni giorno c’è qualcosa che mi sorprende e qualcosa da imparare. Un’avventura indimenticabile alla scoperta di qualcosa dall’altra parte dell’oceano che poi non è così diverso. Perché per quanto possano essere diverse le culture qui stiamo parlando di relazioni e legami tra persone. E le persone di un’altra parte del mondo sono persone che in fondo hanno i tuoi stessi bisogni, desideri,ambizioni. Non è sempre facile, questo è ovvio, ma ne vale la pena.

Questa esperienza ti offre qualcosa in più. Ti offre l’opportunità di cambiare, di essere realmente chi vuoi essere e di creare un legame con persone che non ti saresti mai aspettato. Una ricchezza che ti porterai sempre nel cuore. Sempre. E così il mio augurio di Natale per tutti e specialmente per i giovani è di essere un po’ più coraggiosi per darsi l’opportunità di vivere queste esperienze, sapendo che non possono che fare del bene, per quanto difficili possano essere.

Buone feste!!!

Noemi Bozzola, Honduras 14-15


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